Consulenze

Fondamentalmente, il mio lavoro consiste nel migliorare l’efficienza dell’Information Technology all’interno di un azienda, sia operando su larga scala – abbracciando l’intera organizzazione di un dipartimento IT – che con un raggio d’azione ridotto, come può essere un singolo gruppo di sviluppo. Questo obiettivo è perseguito con ogni mezzo disponibile, quali definire il corretto processo di sviluppo, scegliere gli strumenti più adatti, progettare l’architettura software più consona, istruire il gruppo di sviluppo e così via. Il coaching può produrre effetti particolarmente positivi nelle startups, in cui si è ricchi di idee, ma l'esperienza può tornare utile. La mia condizione di consulente indipendente, mi rende adatto a svolgere ruoli di advisor tecnologico super partes, o per svolgere review architetturali. Le esperienze accumulate mi hanno inoltre permesso di entrare in contatto una rete di validi professionisti, che possono formare una task force per determinati obiettivi. Se siete interessati ad informazioni più dettagliate riguardo a ciò che ho fatto ed a quanto sto facendo in questo momento, vi invito a visitare la pagina delle Attività.

Identificazione del problema

Ho lavorato in posti diversi, con obiettivi e tempi diversi. Ho dovuto sviluppare la capacità di leggere i contesti con rapidità, per individuare possibili aree problematiche o zone di eccellenza. Arrivare alle cause scatenanti, senza farsi disorientare dagli effetti, è una parte essenziale del mio lavoro. A volte il risultato del mio lavoro è solamente un Assessment che descrive con chiarezza la situazione esistente; in altre occasioni l’analisi della situazione è semplicemente il primo passo.

Piano d’azione

Il passo successivo è la definizione di un piano d’azione: alcuni obiettivi sono a portata di mano ed ogni tappa intermedia avvicina le mete più lontane. Spesso è necessaria una road map per mostrare i risultati conseguiti nel breve termine e per costruire so quanto già raggiunto senza perdere di vista l’obiettivo finale. Pianificare le mosse significa anche considerare i rischi e gli scenari a venire. Non tutte la azioni intraprese sono esenti da rischi, e mutamente apparentemente piccoli potrebbero avere già trasformato a sufficienza il panorama rendendo alcune attività cruciali e privandone altre di significato.

Dalla teoria alla pratica

Scrivere piani generalmente non è sufficiente: trasformare la visione in realtà richiede la capacità di affrontare i problemi di tutti i giorni, di ascoltare e comprendere il punto di vista degli altri, di trasferire al gruppo le competenze e le conoscenze necessarie, e di raccogliere tutto il feedback possibile per mettere a punto l’attività anche nei dettagli, e dare al gruppo la consapevolezza dei propri mezzi necessaria a proseguire il cammino nella direzione scelta. Per raggiungere questo obiettivo, normalmente l’opzione migliore è il mentoring on-site. Alcuni argomenti specifici possono eventualmente essere coperti dall’offerta di Formazione standard.

Analisi del risultato

Per completare l’iterazione, generalmente è bene effettuare una breve analisi retrospettiva. Non si tratta necessariamente di un’attività lunga o formale, ma deve avvenire. Senza un momento in cui collettivamente riconoscere ed analizzare i risultati conseguiti, parte del valore raggiunto potrebbe andare perso senza rendersene conto.

Quindi?

Completare il compito assegnato con successo è di solito la miglior pubblicità per il lavoro successivo. Compiti complessi possono essere strutturati come iterazioni successive. Compiti brevi consisteranno un una sola iterazione. Il mio obiettivo è di terminare con una “missione compiuta, rientro alla base” piuttosto che rimanere impigliato con attività poco chiare e senza fine. Se faccio bene il mio lavoro, ci saranno altre missioni.


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